Mali di stagione: la cistite
Svegliarsi al mattino con una sensazione di peso al basso ventre, bruciore a fare pipì o comunque voglia di farla spesso, talvolta anche solo per poche gocce… Sono poche le donne che non hanno provato questi sintomi almeno una volta nella vita, e d’estate il problema è più frequente.
Stiamo parlando della cistite, che sta per infiammazione della vescica causata da qualche battere generalmente proveniente dal nostro stesso intestino. L’urina in vescica è solitamente sterile (cioè senza batteri) ma l’uretra (il tubicino che porta l’urina dalla vescica all’esterno) specie nella donna è piuttosto corta e non è difficile che lasci risalire i batteri, soprattutto in presenza di alcuni fattori predisponenti.
Questi sono innanzitutto la non sufficiente idratazione (è fondamentale bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, e in estate è bene raggiungere i 2 litri), il disordine della flora batterica intestinale (importanti alimentazione e assunzione di appropriate quantità di frutta e verdura), errate abitudini igieniche e di abbigliamento (impiego di biancheria sintetica, costumi bagnati, salvaslip…) e magari incrementata attività sessuale (fondamentale ricordarsi di fare pipì prima e dopo il rapporto….).
Una volta arrivato e raggiunta una concentrazione sufficiente, il battere (quello più spesso coinvolto si chiama Escherichia coli, e come dice il nome ha il suo habitat naturale nel tratto dell’intestino chiamato colon) riesce a dare segno di sé (i sintomi di cui abbiamo parlato prima), e per cercare di non farsi “trascinare via” dal flusso dell’urina si ancora con dei “piccoli uncini” alla parete vescicale, causandone l’irritazione.
La terapia usata più spesso per risolvere la cistite prevede l’assunzione di antibiotici o disinfettanti urinari, ma è evidente che la loro azione non è limitata al solo battere responsabile in quel momento del problema. Ogni assunzione di un antibiotico va a disturbare l’insieme della flora batterica che risiede nel nostro intestino (e nella nostra vagina…), ed è un potenziale incremento di rischio per un prossimo episodio. È pertanto fondamentale integrare con probiotici o fermenti lattici (cioè “batteri buoni” che competono con quelli patogeni) e approfittare di “antibatterici naturali”, i più importanti dei quali – in questa regione corporea – sono il mirtillo rosso e il D-mannosio. Quest’ultimo, in particolare, ha dimostrato notevole efficacia, e rappresenta uno zucchero che raggiunge la vescica in elevata concentrazione senza venire assorbito dal tratto digerente e svolge una vera e propria “azione di distacco” sui batteri aggrappati alla parete vescicale.
Conoscere meccanismo di azione e fattori predisponenti e pro e con dei diversi trattamenti può certamente aiutarci a risolvere un fastidioso episodio, ma soprattutto a tener lontana la forma meno frequente ma estremamente fastidiosa rappresentata dalla cistite ricorrente (cioè episodi che si manifestano con frequenza, magari dopo ogni rapporto o un bicchiere di vino bianco). Come sempre, siamo noi i migliori artefici della nostra salute….